venerdì 30 agosto 2013

#Capitolo 11: Una cena con delitto: Indiana Jones e il Coccodrillo nel giardino!


“Andrai in Australia, ti divertirai!” –dicevano.
“Andra’ tutto alla grande.. vedrai!” –dicevano.

Vi ricordate, amici miei,quando pronunciaste codeste rassicuranti parole?
Ma perche’rimembrarle proprio in un simile momento?
Lasciate scorrere i vostri occhi e abbandonate la vostra immaginazione alla storia che vi sto per raccontare...

Era una notte buia e tempestosa...Ma che dico?
Era una tranquilla serata australiana.
Ora di cena (6.00 del pomeriggio) e come nostro solito fare, eravamo seduti tutti intorno al tavolo, pronti per riempire i nostri stomaci affamati.
All’improvviso... nel mezzo del nulla...: “BUM! ..BUM! ..BUM!
Avete presente quel momento in cui scendono i ninja dal soffito, la polizia circondante casa e tutti che urlano “Siete sotto attacco!”?
Ecco, avrei preferito cento volte una scena simile!

Putroppo però "qualcosa" che non avrei mai immaginato era in serbo per me...
Tutti allarmati da questi rumori, ci alziamo in fretta e furia per controllare cosa stesse succedendo.
Non facciamo in tempo a guardare fuori dalla finestra, che si spalanca la porta e stile Indiana Jones, con cappello da CowBoy, cinturona con una corda appesa, fucile in mano, entra un tizio urlando “USCITE IMMEDIATAMENTE DA QUESTA CASA, AVETE UN COCCODRILLO IN GIARDINO!”

...Cosa? Mi sa che non ho capito molto bene...un che? Cocco..drillo? E’uno scherzo!? Vero?
Di fila dietro a Indiana Jones, entra tutta la citta’ armata di fucili, che si precipitano in giardino.
Dall’altra parte del fiume, gli urli di alcuni pazzi esaltati assieme ai cani che abbaiano e mia sorella che piange in panico.
Un tizio mi da un pacca sulla spalla, dandomi un fucile in mano “Prendi questo e spara!”.
COSA!?
Il coccodrillo si stava avvicinando e io che mi sentivo male.
All'improvviso: un tizio urla dall’agonia per una gamba squarciata insanguinata.
Due tipi si fiondano per aiutarlo e lo trascinano fuori davanti casa, passandomi davanti come la mia intera vita.
I miei occhi erano ancora spalancati e il mio corpo impalato di fronte all’assurdita'.
Iniziano a sparare per terra per allontanare il coccodrillo, mentre il tizio dall gamba insanguinata urla di dolore. Ad un certo punto, un tipo mi urla di sparare per terra, io giro lentamente la mia testa e inizio a fissare la mia forchetta che avevo ancora in  mano.
Altre 10 persone, stile sette nani, entrano dalla porta con una rete in spalla e montano una rete. 
Tanto per aumentare l’assurdità di quella notte, arriva un elicottero davanti casa, a causa dell'assenza di uno ospedale per le emergenze.
Caricano il sanguinante e volano via.
I CowBoys lasciano il campo di battaglia.
E infine un tizio andandosene, mi rida’ un’altra pacca sulla spalla dicendomi “Serata tranquilla eh?”, mentre la mia faccia bianca, causata dall’assenza di ossigeno e il mio giramento di testa inizia a prendere il sopravvento!
Risultato: Sentita male ed incredula per tutta la sera. Ho visto passarmi davanti la mia intera vita. Ho pregato per ore. Non ho dormito.
E dopo questa "esperienza", avere topi in cucina o rane nel bagno e’ diventata una speranza!


martedì 27 agosto 2013

‪#‎Capitolo‬ 10: Vuoi che muoro!?

Hospitality: un corso scolastico di cucina per ragazzi simpatici.

Ora, immaginatevi se fosse possibile avere MasterChef, Gordon Ramsay e Crozza che imita Joe Bastianich, tutti in una stessa stanza. Amici miei, questa è Hospitality!

Prime aspettative: cucinare? Perfetto! Sarà divertente! Che c'è da preoccuparsi? Sono italiana, basta cucinare piatti semplici e voil...à! Figurone!
Cosa sia andato secondo le mie aspettative? Assolutamente niente!
#Giorno 1:

Entrando in classe: incredibilmente attrezzata di qualsiasi "macchinario creante cibo". Si lavano le mani. Si socializza con i coetanei ed ecco che la porta si apre, e stile mercenario entre l'insegnate: la Chef!
"Avete esattamente 60 min per creare un tripudio di mousse alle arancie, con scaglie di limone e ananas tagliata a spicchi di luna poggiata delicatamente sopra con leggerezza!"
Mi bastarono pochi istanti per rendermi conto che ero circondata da disperati che correvano da una parte all'altra della stanza alla ricerca degli strumenti necessari, mentre la Chef mercenaria mi urlava di seguire la massa.
Con assuluto zero senso dell'orientamento, ho incominciato a muovermi, facendo credere di essere disperatamente impegnata nella ricerca.
Non avevo la più pallida idea di cosa fare e continuavo a prendere oggetti e spostarli all'interno della stanza, d'altronde è quello che mi sembrava gli altri stessero facendo.
Sopravvivenza: ON!
Mi sono aggregata ad una tipa, mentre pregavo di capire cosa diamine stesse succedendo, e se facessero sul serio.
Da lì in poi ho incominciato unicamente a seguire i cortesi ordini della Chef. Non avevo idea di cosa stessi cucinando!
Alla fine del "sbatti le uova, aggiungi questo, metti in forno quest'altro" ho cucinato una torta alle arancie, credo.
Ho fatto in tempo a riprendere fiato ed a riacquistare conoscenza, che era tempo di.. Impiattare! Prendo la torta, la tolgo dalla teglia e la metto su un piatto. "NO! Cosa diavolo fai!? Impiatta!"
Sto cazzo de impiattare: tagliare con accurata attenzione la torta, in modo tale da ottenere fette di uguali dimensioni, poggiare con assoluta delicatezza la fetta appena tagliata su un piatto, e ricoprirla di mousse alle arancie, contornata da scaglie di limone, che si vanno poi a unire a spicchi di luna di ananas frescha appena tagliata. Questo signori miei, è impiattare!
Pronta per MasterChef, la pietanza era completata!
Ognuno alle proprie postazioni, con la creazione sul proprio banco di lavoro, la Chef sull'attenti, pronta per giudicare.


Ora credetemi se vi dico che la faccia dell'insegnante è diventata quella di Crozza che imita Joe Bastianich.
"Fatto tè questo? Questa è la torta? Se mio canguro vede questo, ti piscia su gamba! Come mai hai pensato di fare un piatto così te!? Da piccolo tuo padre ti ha venduto a uno zingaro? Ti ha cresciuto al circo? VUOI CHE MUORO!? Va! Vai! È un tripudio questo di, di merda eh! Vai! Mi stai diludenduo!"
Ricordate quando ho menzionato il fatto di essere italiana? Ecco cosa è accaduto nel giorno numero 2...

#Giorno 2:

Nel secondo simpato giorno, mi avevano chiesto, o meglio, ordinato con faccia cortese, di cucinare qualcosa di italiano. Lasciatemi prima commentare quale sia la loro concezione di italiano...
#Concezione nº1: Quello che dovrebbe essere il tipico salame che tutti noi conosciamo, lo chiamano "salami", ed ecco la prima trasformazione innocua della E.

#Concezione nº2: "Zucchini", n'altra volta co sta i, va beh.

#Concezione nº3: Macaroni

#Concezione nº4: Mona Lisa

#Concezione nº5: Boticeli Ma signori miei, il pezzo forte..

#Concezione nº6: Michael Angelo! "Creation of Adam by Michael Angelo."

Ma infatti, durante l'interessante lezione di arte, parlavano tanto di 'sto Michael, e io mi chiedevo "Ma chi è 'sto Michael?!"
Dicevano che era italiano, e mi sentivo alquanto ignorante, visto che non avevo la più pallida idea di chi fosse. Poi ho letto. Non ci potevo credere..

Anyway, tornando a BastardChef, la mia decisione fu: spaghetti alla carbonara (classico), spaghetti con pomodorini, mozzarella e basilico, e tiramisù! Ho optato per qualcosa di semplice, ed ero fiduciosa, fino a quando si sono completamente affidati a me, e come il già menzionato Messia, li condussi alla terra promessa del cibo italiano!
ORA: la carbonara è stata l'unica cosa che si avvicinasse di più al concetto di "italiano"! Il tiramisù: non c'era il mascarpone, e la crema è stata creata con philadelphia e crema al formaggio!
E infine per gli altri spaghetti, la mozzarella non era affatto mozzarella, i pomodori tagliati a scaglie hanno creato con il formaggio sciolto 'na poltiglia inguardabile, e il tutto la mia famiglia l'ha dato al cane!
Il tiramisù è ancora in frigo da giorni, forse daranno anhe quello al cane prima o poi, e io posso dire che come prima cucinata italiana "ufficiale" sia andata alla grande! Il cane non è morto, perciò un successone!

Alla prossima gente! Esami in arrivo!

È con grande onore e piacere che vi presento coloro per cui stavate aspettando.. Unicamente dall'Australia ecco a voi gli unici e inimitabili: Kangaroos!!


#‎Capitolo‬ 9: Take your time my friend!

“Alla sera, alla fine del giorno, tutti intorno a una tavola raccogliamo le storie del giorno e le celiamo nella notte che verrà. Alla mattina, ognuno una storia, una stella nella notte d’amore, e s’accende la fame del giorno e ci porta con sé. Take your time my friends!”
Dopo il mio grande momento di gloria, siamo tornati alla vita spensierata e travolgente australiana.
Procediamo alla grandissima direi!


#
Novità N°1: Cercando lavoro. Purtroppo il simpatico governo australiano, essendo una studentessa, ti permette esclusivamente di studiare, e di trovare un lavoretto? Non se ne parla! Perciò  forse opterò per un buon lavoro in nero come si deve!
Baby-sitting niente di più, per guadagnare qualcosina.

#Novità N°2: Acclamo con grande onore la seconda, nuova, europea, Exchange Student! Ebbene sì, signori, abbiamo l’onore di avere qui, e solamente qua, in Goondiwindi, una comune mortale come me proveniente dalla sperduta terra che è la Danimarca. Come mi senta? Non più tanto sola, non che mi ci sia mai sentita in realtà. Si fa per dire sapete, come la mancanza “Mi manchi!” Nah, non ti manco, si fa per dire, ma apprezzo il tentativo.

Anyway, era un lontano lunedì dove mi presentarono l’attesa ragazza, ma essendo io talmente presa da altro, credetti fosse una delle altre migliaia di persone che si presentano a te e di cui non riesci mai, e dico mai, a ricordarne il nome. Parlando ho afferrato che fosse l’altra Exchange Student di cui le voci parlavano. Apriti cielo!
Inizialmente credevo fosse una di quelle belle Candid Camera (“Nah, ma fate sul serio!?”), poi invece “porca paletta”(Cit.) era vero!
Finita la cerimonia in cui “AH! Questa volta no stronzetti!” non ho dovuto tener alcun fottutissimo discorso, l’insegnate ha annunciato la presenza della new entry, ed ecco che magicamente tutte le testoline si girano e ti fissano come Dio sceso in terra: “Welcome to my world!” Questo pensiero mi è scappato sfortunatamente ad alta voce, risultato: grosse risate australiane. Nonostante ciò, quel lunedì è stato qualcosa di meravigliso!
Era come se mi rivedessi in quella ragazza, e io ci ero passata, io l’avevo superato, io ora conoscevo tutti e tutto oramai!
Realizzi dove sei, perché vi assicuro che fino a poco tempo fa non avevo ancora idea di dove fossi, realizzi che hai fatto tutto questo da sola, che sei dall’altra parte del mondo, in mezzo al nulla.
Realizzi che, in qualche modo ancora a te sconosciuto, hai raggiunto i tuoi obiettivi, e senza accorgemene, essendo semplicemente me stessa. E ha.. funzionato! Insomma, ci sei riuscita, ci sono riuscita!
Non c’è soddisfazione più grande!
È passato UN mese, wow!


Volato, forse non l’ho nemmeno visto passare ed così poco tempo ed ho imparato così tante cose, una tra le prime, forse la più importante: ho capito quanto valgo e quanto posso valere, e di quanto posso essere forte, cosa che non ne avevo idea fino ad adesso.
Onestamente, se parliamo di mancanza, io sto benissimo “e chi m’ammazza ta me!” A parte qualche scombussolamento a livello di stomaco, sana come un pesce! Reso conto: ah ragazzi mi sa che non torno! Si sta così bene qua.
Con tanta forza e soddisfazione, vi saluto al prossimo episodi (o capitolo): “Ce la farà la vostra Vitti, a superare gli attesi e misteriosi esami australiani?” Solo nella prossima puntata!


L’avventura australiana continua...

Tiramisù: prima cucinata all'italiana! Non avendo ancora testato l'opera, siamo in attesa dei risultati! Let's see!


Social party: nerd enough?


Un vero viaggio non è cercare nuove terre ma avere nuovi occhi!


Never give up on a dream just because of the time it will take to accomplish it. The time will pass anyway.


#‎Capitolo‬ 8: The Great Speech

Dopo NON aver dormito per il nervosismo tutta la notte, il fatidico giorno è arrivato!
Divisa indossata, scarpe rigorosamente nere, leggings.
Grazie alla stomaco chiuso e alla perenna nausea per l'agitazione..., la colazione è risultata piuttosto difficile.
Riaggiustatina al Power Point e pronta come per parlare davanti al molto intero. Bussano alla porta, con nodo alla gola, salgo in macchina e stringo tra le mani il foglio del mio discorso da ben 270 parole, ripetendo a me stessa di ricordarmi di respirare. Mi dicono di sedermi in prima fila.
Freddo fino alle punta dei piedi e la sedia fretta non ha aiutato. Inizia la cerimonia, nella scaletta io ero il numero 5 della lista.
Cinque come i gradini da fare uno alla volta e su cui assolutamente non cadere, cinque come i minuti di parlata, quei pochi minuti bastano per morire.
Non riuscivo a NON tremare, le mani stringevano sempre il foglio di vitale importanza. "Please welcome Vittoria!" Il cuore si è come fermato, preso l'ultimo respiro, contato uno a uno i gradini, stretto la mano con essenziale delicatezza ed eccomi di fronte a tutti dietro a un podio.
Da quel momento in poi credo di non ricordarmi niente, non ho nemmeno respirato, ho incominciato a parlare ma era come se non riuscissi a sentire la mia voce.
Ho alzato diverse volte la testa dal foglio di lettura, ma non troppe per paura di perdere il segno. Mi ripetevo di andare piano e di prendermi le giuste pause, ma non riuscivo a rendermene conto a causa dell'apnea.
I miei occhi hanno letto l'ultima riga "Thank you very much for listening" e credo la mia bocca abbia fatto lo stesso. Applausi, rimessa a sedere, ripreso fiato.
Mi sembrava di essere rinata, realizzazione del tutto.
È stato tutto molto emozionante da come si è capito. Tanti punti, tanto nervosismo e poco ossigeno.
Questa è la foto, la qualità non è il massimo, ma ho fatto il possibile per renderla più chiara possibile!


‪#‎Capitolo‬ 7: Il sette non è mai un gran bel numero...

Non scrivo da parecchio e chiedo eternamente scusa per questo. Ma passiamo a cose ben più importanti: cosa è successo?!
La vera domanda è: cosa NON è successo!
Direi che è tempo di incominciare a creare una lista delle figure di merda.

#Figura_di_merda N°1: Caduta di culo sulle scale della piazza più famosa di Singapore ed essermi ferita ...gravemente.
#Figura_di_merda N°2: Salutato una ragazza che credevo stesse salutando me, quando avevo il "salutato" alle mie spalle.

Aggiungerei anche un'altra lista, quella delle Improvvisazioni.

#Improvvisazione N°1: Non aver capito la domanda, risposto "yes", aver capito la solita seconda domanda, risultato: avevo un pesciolino rosso di nome Harry morto pochi mesi fa.
#Improvvisazione N°2: Non aver capito assolutamente la domanda, risposto "yes", risultato: amo correre e di solito corro fino a 3 o 5 Km.
#Improvvisazione N°3: Non aver capito di nuovo la domanda, ed essendo questa una alla quale non è possibile rispondere yes o no, risposto "the second one", ovvero la seconda, risultato: faccia soddisfatta e compiaciuta del tizio chiedente.

Risultato finale: non avere la più pallida idea di cosa aver detto.
Come riuscire in tutto questo?

#Regole delle improvvisazioni!
Guardare attentamente la faccia del "chiedente" e prestare particolarmente attenzione al tono. Se sembra una domanda innocua, rispondere yes con faccia convinta, altrimenti optare per un no, e subirsi la faccia stupita come del tipo "Ah no!?", tutto questo quando la prima chance vitale, la prassi per intenderci, ovvero quello di chiedere che cosa intendano, facendo così capire che hai compreso ma non ti è molto chiaro, è già stata bruciata.

Lezione imparata a fine giornata: non rispondere mai sempre "yes", ma vai a sensazione e tentativi, altrimenti buona fortuna.


Per quanto riguarda il "come me la spasso", sono stata al famoso cinema di Goondiwindi con ben 25 posti a sedere.
Stata poi nel cinema di Towooba con ben 80 posti a sedere! 'Na reggia in confronto! Domani mattina mi aspetta "The Great Speech!", con il nodo alla gola e come sempre pronta per andare in guerra, sto cercando di prepararmi psicologicamente: 5 gradini, 6 minuti di audience, 270 parole... Ce la posso fare!
Anche se credo sempre nel "Si prospettano figure di merda interessanti" cerco di essere positiva! Tutti dicono che andrò bene, e io rispondo "Alè sta a vedè tu quel che combino! Grazie della gufata!"
Oh! Ultima cosa... grazie alla mia oramai affermata popolarità d Exchange Student Italiana, mi sono state poste molte domande... del tipo: "Ma a te piacciono le patate? Intendo le patate quelle calde?" oppure "Ma voi avete i letti?" o anche "Ma le canzoni tipo One Thing dei One Direction voi le ascoltate in italiano?" Adesso, farò finta di non aver sentito niente, tralasciando anche l'ultima domanda in cui se l'unico esempio che ti è venuto sono quei "figli della Valsoia" siamo messi male.
Detto ciò, un mega super abbraccio e vi prometto che le foto dei canguri arriveranno presto!

16045 Km Troppo? Naaah!








I love the view from up here — presso Towoomba.


War Horse


Ma perchè!? Pubblico questa foto solo perché sono costretta e che Dio salvi la Vittoria signori...


‪#‎Capitolo‬ 5: Quello che tutti aspettano!

Sopravvissuta alla prima settimana!
Qui sono tutti molto organizzati, e nonostante il paesino, dove finita la strada, finisce anche la citta' e nonostante la citta' piu' vicina sia a ben 2 ore da qui e si chiami Towoomba, organizzano un sacco di begli eventi, che non includono Rodeo o cavalcare canguri come tutti si aspetterebbero.
Come sia il posto?
Fondamentalmente non c'e' niente ed e' un posto dimenticato da Dio.
Saran le nuvole, sara' il cielo, ma qui sembra tutto piu' schiacciato, e cio' rende il luogo ancora piu' piccolo di quanto gia' lo sia.
La scuola e' abbastanza grande per gli standard, anche perche' credo sia l'unica in circolazione. Ma ora passiamo al punto della "comprensione".
Ho un discreto buono inglese, adatto per la sopravvivenza mettiamola cosi'.
La parte piu' difficile in assoluto non e' tanto la scuola, quanto le lezioni di fisica, dove davvero non ci capisco una mazza!
Per dare un'idea: il mio prof non ho capito di quale parte sperduta del mondo sia, percio' ha un'accento alquanto strano e difficile da comprendere, a tutto cio' si unisce il magnifico fatto che ogni cosa, e sottolineo ogni cosa, dalle formule, ai segni, al nome dei vari elementi, e' assoluitamente diverso.
Percio' alla prima lezione non ho capito quale fosse l'argomento di cui parlava fino a quando non ha scritto la formula della velocita' alla lavagna.
Incontrato i "capitani" della scuola, si sono presentati a me e sono anche nella mia stessa classe di fisica.

E notizia straordinaria: lunedi' prossimo prossimo, ovvero non questo che viene ma il seguente dovro' alzarmi delicatamente come solo la mia sdattezza sa fare, da quella sedia del teatro dove si tiene l'assemblea scolastica, andare sul palco, presentarmi davanti a 800 studenti, parlando di me e del mio paese!
Si prospettano figure di merda divertenti... Indossero' la divisa e vi mostrero' questa benedetta foto!
Comunque per i piu' interessati: non ho ancora visto un canguro o niente che ci somigli, percio' fidatevi quando dico che "Se vai in Australia, l'ultima cosa che vedi sono i canguri".
Un mega super saluto da qua!
La vostra Vitti Australiana

‪#‎Capitolo‬ 4: School!

Dove eravamo rimasti?
Oh gia'! Scuola, scuola, scuola... ma soprattuto primo giorno!
Come ci si sente?
Oh beh, io ero pronta per andare in guerra!
Nervi a mille e divisa (sportiva) indossata! Cos'altro? Solo me!
Le cose sarebbero state piu' facili, visto che avevo conosciuto una ragazza molto carina la domenica pomeriggio... Assemblea alla prima ora: meravigliosa! Tutti seduti ognuno nel proprio posto assegnato, con gli occhi puntati sul palco, dove sedevano una decina di studenti dell'ultimo anno.
Per la cronaca: quelli dell'ultimo anno? Niente male, davvero niente male... Ehm ehm, comunque!
Mi avevano detto che mi sarei dovuta alzare in piedi, davanti a tutti, e presentarmi. Sentivo il cuore battermi talmente forte che avevo paura qualcuno lo sentisse e sapevo che mi sarebbe scoppiato a momenti. Cercavo di ascoltare ogni singola parola detta dal preside per essere pronta ad alzarmi, ma niente. "Il mio nome non fu fatto!" Una volta detto addio all'apnea che oramai era diventata mia amica, riprendo fiato ed ascolto con piacere.
Sapete? Li' ti incoraggiano a seguire i proprio sogni e credo sia davvero importante e significativo per ogni studente. Successivamente conosciuto le amiche di Bonnie (la tipa di prima... spero si scriva cosi' il nome) molto carine e simpatiche. In sostanza a scuola sono tutti molto carini, anche se ti guardano come se fossi chissa' quale grande e fantastica novita', soprattutto quando per loro vivere a 2 ore da Roma e' considerarlo "vicino".

E poi passiamo alla gente assurda: c'e' chi, nella mia classe di Drama, come ho aperto bocca, ha letteralmente urlato che adora la mia voce "Oh my god! I love your voice!!!" Ehm, thank you?!
C'e' chi mi parla che ama i One Direction e mi chiede con occhi tipo gatto degli stivali, se sia la stessa cosa per me "No... no... sorry..."
E chi parla che ha avuto uno stalker che l'ha seguita per settimane, come se dovesse andare a fare la spesa.
Passiamo alle lezioni: stranamente capisco quasi tutto, tranne fisica... dove ho capito di cosa si stava parlando solo alla fine della lezione quando hanno scritto le formule alla lavagna.
Oggi sono uscita ufficialmente con due ragazze, credo di poterle considerare amiche, visto che e' lo stesso per loro e..oh!
Comprato una nuova chitarra signori!
Stanca ma contenta, un saluto!
Statemi bene gente!

#‎Capitolo‬ 3: Sunday Bloody Sunday

Good morning gente!
Dalla vostra narratrice australiana è attualmente sera, o dovrei dire notte, considerati gli standard qua. Prima domenica australiana!
Come sia andata?
Direi molto bene! Svegliata con molta molta ma molta calma (10.00 a.m.): stupido jet lag. Colazione con degli ottimi pancakes and bacon e vista l'ora si è fatta presto quella del pranzo. Devo dire che finora me la sono cavata abbastanza bene con il cibo, direi sono stata "fortunata", ma tutto questo, fino oggi.
A pranzo sono sopravvissuta mangiando un piatto di noodles, e fin lì tutto ok.
Ci tengo a sottolineare che qui si usa mangiare sandwich per pranzo.
Lasciatemi aggiungere che -tipo- di sandwich: pane con burro, banana tagliata a pezzi e montagna di zucchero delicatamente posata sopra. O anche: pane, burro, prosciutto cotto, formaggio e... spaghetti. Per spaghetti intendo, una sorta di poltiglia immersa in una specie di salsa rossa, che dovrebbe essere pomodoro, il tutto in una scatoletta di alluminio, come quella in cui si tiene il tonno per intenderci. Ma il pezzo forte è stato un'ora fa, a cena: riso, pollo, piselli e mango. Ero indecisa tra albicocca o pesca, poi le mie orecchie hanno udito per puro caso il nome del, a me prima sconosciuto, frutto.

Consiglio: mangia, butta giu, e fai una bella faccia che esprima piacere in ciò che ingerisci.


Conosciuto una ragazza molto carina e simpatica, domani mi porterà a scuola e mi farà da "Cicerone"! Oh già!
Domani è il fatidico giorno! Non vi dico cosa sarò costretta a fare, oltre ad indossare la fatidica uniforme, che molti aspettano con ansia che indossi.
No spoiler no fun!
Perciò spero in un good luck, e un grande abbraccio australiano !

#‎Capitolo‬ 2: Arrivo e Famiglia

Eccomi qua!
Sto riacquistando la cognizione del tempo, ma soprattutto sono arrivata sana e salva! Ma un passo alla volta...
In ricordo di Singapore ho un bel livido viola sull'avambraccio con aggiunta di taglio, dovuto a una non voluta caduta sugli scalini della piazza piu' famosa della citta'. In mia difesa dico che era bagnato e si scivolava facilmente. Ora capisco anche perche' mi fa male una chiappa.
Comunque, addolorata ritorno in aereoporto con il fantastico pulmino diretto da un malesiano dalla camicia a fiori molto divertente.
Se volete sapere come sia Singapore, beh, diciamo che non badano a spese, della serie che tre grattacieli sorregono una struttura a forma di barca, e che quella barca e' una piscina. In aereoporto non poteva di certo mancare la cancellazione del volo e l'assegnazione ad un altro di un'ora dopo. Sono stati premurosi, le 14 ore in aereoporto non bastavano :'). Ne approfitto per farmi una doccia, e lasciatemi dire "Che doccia!", pagata ben 8 dollari ma ne sono valsi la pena tutti! Saliamo in quel benedetto aereo per la terza volta per un volo di 8 ore con destinazone Brisbane, con a bordo un soggetto dotato di ukulele, che tipo!


Dopo aver dormito tutto il tempo per grazia del signore, atterriamo nella terra dei canguri. Scommetto che tutti conoscerete "Airport Security" non e' vero?!
Bene gente, sarete lieti di sapere che si', mi hanno fermata a causa del passaporto, di cui si e' staccata la copertina, e proprio per questo non potevano scannerizzarlo. Alla fine di tante chiacchere, mi hanno "consigliato", anche se aveva piu' l'aria di essere un ordine, di farne uno nuovo una volta rimesso piede in Italia. "Lo faro' non si preoccupi", e mi hanno liberato.
Stranamente la valigia e' arrivata, strano a dirsi visto l'andamento. Incontro con la famiglia: sono carinissimi, e mi piacciono un sacco!
Sono molto contenta!
Ho ricevuto un sacco di regali e i miei sono piaciuti.
Arrivo non diretto a Goondiwindi, ma con sosta a Towoomba dai nonni australiani. Conosciuto anche la zia. Tutti molto carini!
La mattina ho assistito alla partita di football di Matt (mio padre australiano): fatte tante foto. Subito dopo in viaggio per Goondiwindi!
Le strade sono molto simili a quelle americane o canadesi, non hanno pali della luce e sembrano non terminare mai, percio' non e' consigliato perdersi, o si e' fottuti!
Dopo ben 4 giorni di viaggio arrivo alla destinazione definitiva: Goondiwindi! Non ho ancora la piu' pallida idea di come sia, qui e' notte e non sono riuscita a vedere granche', domani vi diro' di piu'. Passiamo alla casa. E' bellissima!
Sul serio: grande, pulita, e arredata molto
bene! La mia camera e' molto carina e ho un bellissimo armadio a parete, molto figo!
Come avrete notato dagli accenti, sto scrivendo da una tastiera australiana, e non e' cosi' semplice a dirsi. Putroppo non hanno wireless, quindi potro' solo collegarmi dal pc di casa loro, o da scuola. Dalla vostra australiana molto contenta e' tutto!
Bye bye

"Big sister" has arrived


#‎Capitolo‬ 1: Partenza (Parte 2)

Come predetto dalla gufata di qualche giorno prima della partenza, ecco che quasi rischiavo di non partire, grazie ad un numero sbagliato nel visto e all'indirizzamento della mia valigia in un volo inesistente!
Ce la faranno i nostri eroi, o in questo caso solo me, a lasciare la terra della pizza per quella dei canguri? Nonostante tutto, dopo mille telefonate la tipa del check-in risolve miracolosamente la sventura!
Un bell' applauso alla donnina che ha tutta la mia stima!
Ci imbarchiamo insieme ai bellissimi piloti e soprattutto hostess malesiane di gran classe. Il volo parte con il piacevolissimo servizio di asciugamani bagnati bollenti per pulire le mani, rigorosamente serviti da pinze. Successivamente ci forniscono il pranzo: pollo al curry piccante thailandese, scelta non consigliata, soprattutto se hai a disposizione poca acqua. Con aggiunta di spuntini, arriviamo alla colazione: noodles con pollo e funghi accompagnato da verdure asiatiche e riso al vapore, lo consiglio a tutti quelli che vorrebbero adottare per una colazione leggera.
Dopo ben 12 ore di volo il comandante annuncia qualcosa di incomprensibile, che solo io grazie alle cuffiette, comprendo. Tipo Messia verso la Terra Promessa, conduco una ventina di italiani alla prenotazione del Singapore Tour (tutto ciò grazie a quella donna benedetta organizzata di mia madre). E che dire? L'aereoporto di Singapore è enorme, anche se sembra un posto dimenticato da Dio: non è affollato, ci sono musiche orientali con flauti di sottofondo e la gente dorme sui migliori comfort offerti. In tutto ciò non ho dormito niente o forse 3 ore, non saprei, ho perso la più totale cognizione del tempo, della serie: "Che giorno è questo!?".
La stanchezza si fa sentire, sperando di riuscire a dormire dopo il tour che faremo tra due ore, è tutto! Ciao ciao ciao ciao ciao ciao ciao ciao!

#‎Capitolo‬ 1: Partenza

Iniziamo? Ok!
Bè che dire!?
Dopo lunghe ed interminabili ore di pianti, piantini, occhi lucidi, ansia e preoccupazione, eccoci al fatidico momento in cui magicamente non si prova più nulla, e non so se chiamarlo "essere tranquilla" o preoccuparmi per questo.
Spero di aver salutato tutti e se non l'ho fatto, bè "Ciao :')!" personcina che sta leggendo il mio post.
La mia avventura inizia qua, godetevi la storia e buona lettura! Dal volo Alitalia direzione: Milano, è tutto!

Partenza: Work in Progress


La valigia sul letto, quella di un lungo viaggio e io senza dir niente ho trovato il coraggio.