martedì 27 agosto 2013

#‎Capitolo‬ 8: The Great Speech

Dopo NON aver dormito per il nervosismo tutta la notte, il fatidico giorno è arrivato!
Divisa indossata, scarpe rigorosamente nere, leggings.
Grazie alla stomaco chiuso e alla perenna nausea per l'agitazione..., la colazione è risultata piuttosto difficile.
Riaggiustatina al Power Point e pronta come per parlare davanti al molto intero. Bussano alla porta, con nodo alla gola, salgo in macchina e stringo tra le mani il foglio del mio discorso da ben 270 parole, ripetendo a me stessa di ricordarmi di respirare. Mi dicono di sedermi in prima fila.
Freddo fino alle punta dei piedi e la sedia fretta non ha aiutato. Inizia la cerimonia, nella scaletta io ero il numero 5 della lista.
Cinque come i gradini da fare uno alla volta e su cui assolutamente non cadere, cinque come i minuti di parlata, quei pochi minuti bastano per morire.
Non riuscivo a NON tremare, le mani stringevano sempre il foglio di vitale importanza. "Please welcome Vittoria!" Il cuore si è come fermato, preso l'ultimo respiro, contato uno a uno i gradini, stretto la mano con essenziale delicatezza ed eccomi di fronte a tutti dietro a un podio.
Da quel momento in poi credo di non ricordarmi niente, non ho nemmeno respirato, ho incominciato a parlare ma era come se non riuscissi a sentire la mia voce.
Ho alzato diverse volte la testa dal foglio di lettura, ma non troppe per paura di perdere il segno. Mi ripetevo di andare piano e di prendermi le giuste pause, ma non riuscivo a rendermene conto a causa dell'apnea.
I miei occhi hanno letto l'ultima riga "Thank you very much for listening" e credo la mia bocca abbia fatto lo stesso. Applausi, rimessa a sedere, ripreso fiato.
Mi sembrava di essere rinata, realizzazione del tutto.
È stato tutto molto emozionante da come si è capito. Tanti punti, tanto nervosismo e poco ossigeno.
Questa è la foto, la qualità non è il massimo, ma ho fatto il possibile per renderla più chiara possibile!


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